I ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Center hanno compiuto un significativo passo avanti nella comprensione del ruolo di un particolare sottotipo di batterio comunemente presente nella bocca nel contesto del cancro colorettale (CRC). Attraverso analisi meticolose di tessuti tumorali umani e studi su topi, il team ha identificato una particolare linea del batterio Fusobacterium nucleatum animalis (Fna), nota come Fna C2, la quale si presenta come importante driver per la progressione del cancro. Questi risultati, guidati dalla studiosa del microbioma tumorale Susan Bullman e dal microbiologo molecolare Christopher D. Johnston, indicano che Fna C2 contribuisce ad una peggiore prognosi per i pazienti dopo il trattamento antitumorale.
Comune membro del microbiota orale come batterio associato al cancro
Il cancro colorettale rappresenta la seconda causa più comune di morte per cancro tra gli adulti negli Stati Uniti, e questo evidenzia la necessità di migliorare gli approcci terapeutici e i metodi di screening precoce. Bullman e Johnston ritengono che il loro studio presenti opportunità promettenti per lo sviluppo di terapie cellulari microbiche, tramite l’uso di ceppi batterici modificati da somministrare direttamente nei tumori, con la possibilità di trasformare il panorama del trattamento del CRC.
Fusobacterium nucleatum (Fn), membro del microbiota orale, è emerso come un batterio associato al cancro. Analisi genomiche hanno rivelato una presenza marcata di Fn nei tumori CRC umani rispetto ai tessuti colorettali non cancerosi. Elevati livelli di Fn all’interno dei tumori sono stati associati a recidive, metastasi e prognosi peggiori per i pazienti. Nonostante ciò, la considerevole variazione nelle caratteristiche genotipiche e fenotipiche di Fn ha reso difficile la replicazione dei fenotipi che inducono il cancro nei modelli animali e cellulari, il che suggerisce che solo alcuni ceppi di Fn possano possedere capacità cancerogene.
Il colpevole: un sottotipo specifico
Bullman e Johnston, autori co-corrispondenti del paper pubblicato dal team su Nature, intitolato “A distinct Fusobacterium nucleatum clade dominates the colorectal cancer niche,” sottolineano l’importanza dei loro risultati. Il loro studio, infatti, mostra come il sottotipo Fna C2 guidi l’accumulo di questo batterio nel CRC umano e getta luce sulle basi genetiche dell’adattamento di questo sottotipo alla nicchia colon-rettale. Fna C2 emerge come un sottogruppo altamente virulento che richiede ulteriori studi per essere sfruttato come elemento di una più efficace strategia terapeutica.
Anche se Fn è tipicamente presente nel microbiota orale e raramente viene rilevato nel tratto gastrointestinale inferiore degli individui sani, analisi genomiche hanno mostrato il suo accumulo nei tumori CRC umani. Come precedentemente osservato, gli autori notano l’associazione tra elevati carichi intratumorali di Fn e una prognosi peggiore per i pazienti, sottolineando la necessità di interventi mirati. Tuttavia, l’eterogeneità nei ceppi di Fn ha reso difficile replicare i fenotipi induttori di cancro nei modelli animali.
Per il loro recente studio, i ricercatori hanno cercato di capire il meccanismo attraverso il quale Fn migra dal cavo orale all’intestino inferiore e contribuisce alla crescita del cancro. Attraverso analisi genetiche, gli studiosi hanno identificato alcuni tratti distinti nel tipo Fna C2 che infiltra il tumore, i quali sottolineano la capacità di questo batterio di viaggiare attraverso il tratto gastrointestinale e prosperare all’interno dei tumori CRC. Il confronto tra tessuto tumorale e tessuto sano mostra il significativo accumulo di Fna C2 nel tessuto tumorale colon-rettale, il che suggerisce un possibile ruolo del batterio nella sua crescita.
Strada da percorrere e implicazioni
Ulteriori analisi molecolari su coorti di pazienti e campioni di feci hanno confermato la prevalenza del sottotipo Fna C2 nei pazienti con CRC. In particolare, gli esperimenti su modell murino di CRC hanno mostrato che gli animali trattati con Fna C2 presentano un numero aumentato di adenomi intestinali e metaboliti alterati e questo rimarca gli effetti pro-oncogenici del sottotipo batterico in esame.
Questi risultati sottolineano l’importanza di eseguire ulteriori studi al fine di comprendere come le comunità microbiche all’interno dei tessuti tumorali umani possano contribuire alla malattia. Attraverso colture su larga scala, sequenziamenti e analisi genomiche comparative, i ricercatori hanno già rivelato alcuni fattori genetici distinti di Fn nel CRC, presenti principalmente nel clade Fna C2. L’ulteriore comprensione approfondita del ruolo di Fna C2 nella patogenesi del CRC risulterà cruciale per lo sviluppo di efficaci metodi preventivi e terapeutici.